giovedì 20 ottobre 2011

12 0ttobre " GIORNO DELLA RESISTENZA INDIGENA"



Oggi si commemora la resistenza indigena, una celebrazione che sostituisce il giorno della razza, quella strana definizione che suggerisce la supremazia di una razza umana superiore ad una altra, quella degli abitanti del nuovo mondo.
La  Resistenza Indigena dà una nuova lettura alla scoperta dell' America in 1492 , parla della leggenda Negra, una storia mai raccontata.
L'incontro dei due mondi rappresentano un'odissea appassionante e crudele, la memoria nativa fu falsata, ignorata e annientata per la asimmetria traumatica che significò l'incontro con l'Europa. Per Don Cristoforo gli indigeni erano soltanto un foglio bianco che attendeva la scrittura di Spagna e di Cristo, facevano parte della flora e della fauna all' interno dei suoi appunti suoi luoghi. In questo contesto di cambiamento, la proposta di modificare il significato di questo evento storico fu celebrata in Caracas per la prima volta e seguita con entusiasmo dai popoli originari, dalla terra del fuoco fino al Canada, riscatta profondamente la cultura indigena e si sostituisce nella memoria aborigena come una commemorazione che avanza verso il miglioramento e la speranza in una reale trasformazione della errata visione eurocentrica, imposta con la violenza della spada fino a diventare un inopportuno omaggio sia alla tumultuosa "Hispanidad" di Castiglia che all’ avventuriero ammiraglio genovese Don Cristoforo Colombo.

Il 12 ottobre riconosce e riafferma la nostra identità indigena e americanista a favore dell’unità, della diversità culturale e umana. Rivendica le nazioni originarie del nuovo continente innalzando gli  apporti delle culture di Africa, Asia, Europa  che oggi conformano la realtà  di Latinoamerica.
Il Giorno  Della Resistenza Indigena commemora con uno spirito di apertura, il  dialogo fra civiltà, la pace e la giustizia  fra tutti i figli della grande Pachamama.

LE AMERICHE: fonte inesauribile di risorse umane ed economiche per un’Europa aggressiva, invasiva, affamata di terre e di nuovi sbocchi economici.
La parte nord del continente americano era già conosciuta dagli Islandesi  sin dal primo millennio dell’era cristiana. Ma il vero dominio europeo sulle Americhe inizia il 12 ottobre 1492, quando  Colombo sbarca su un’isola delle Bahamas dichiarandola proprietà dei re Ferdinando ed Isabella di Spagna. Da questo momento l’avanzata degli spagnoli verso ovest e verso sud non conosce sosta. Con il trattato di Torresillas del 1494 le nuove terre vennero divise tra Portogallo e Spagna, patto che provoca la reazione di tutte le altre potenze europee. Gli inglesi iniziano le esplorazioni per conto di Re Enrico VII, che assolda il navigatore italiano Giovanni Caboto: in breve tempo la bandiera inglese sventola su gran parte degli attuali Stati Uniti, lasciando dietro di sé fiumi di sangue Indiano Navajo, Sioux, Apache e di tanti altri popoli. Le truppe consegnano le terre conquistate direttamente ai coloni e al loro seguito. Così diede inizio  il fenomeno della colonizzazione. Le compagnie commerciali Britanniche e Spagnole  godevano di forti esenzioni dalle imposte poiché  erano preziose alleate nella formazione del “Triangolo del Commercio”, struttura economica costruita sulle sofferenze di  "Indios e Negros". Le potenze del vecchio continente producevano tessuti, armi e cianfrusaglie da inviare in Africa; lì  venivano scambiate in “merce umana” da rinviare nel mondo Novo  attraverso i negrieri arabi e portoghesi, infine dall’America, arrivavano in Europa le materie prime, i prodotti agricoli e le risorse minerarie. Il triangolo portava un triplice guadagno all’industria europea: venivano acquistati gli schiavi con prodotti fabbricati da aziende commerciali e poi venivano rivenduti ai coloni delle Americhe, generando una fortissima rendita; infine, il frutto del lavoro schiavo veniva commercializzato ulteriormente in Europa, aumentando ancora una volta il lucro. Fino al 1750 non esisteva in tutto il vecchio continente  una sola grande città che non fosse direttamente legata al commercio triangolare. I guadagni ottenuti finanziarono la Rivoluzione industriale che determinò la ricchezza ed il potere europeo. Dietro l’invasione alle Americhe, ai massacri, ai trattati firmati e non rispettati, alla brutalità della schiavitù, dietro tutta questa ingiustizia si nascondeva  il poderoso impulso generato da un sistema economico, quello "CAPITALISTA", basato sull’individualismo e la proprietà privata. Uno sviluppo  moralmente ambiguo giacché  si fonda sul possesso con ogni mezzo; sterminio di interi popoli, sfruttamento e spoglio delle risorse offerte dalla natura. Un metodo  economico e sociale esattamente opposto a quello degli abitanti originari delle nuove terre: “ Se fossimo stati in grado di acquisire un simile rispetto per la natura e per i propri simili, avremmo potuto eternamente disporre di inesauribili ricchezze ed una pace che sarebbe durata per sempre” (John Collier, colonizzatore inglese, riferendosi agli indiani). Conclusa  l’epoca  della schiavitù, la storia non cambia di tanto; nei vari paesi Latinoamericani commercianti e latifondisti favoriscono la creazione di una  classe operaia e campesina  dedita alla costruzione di ferrovie, strade e porti per facilitare l’esportazione verso il vecchio continente di prodotti agricoli e minerari. Il neocolonialismo non si fonda più sulla schiavitù legalizzata, ma sullo sfruttamento dei lavoratori, sottoposti a condizioni esistenziali disumane, senza alcuna attenzione ai problemi della salute, della famiglia, del riposo. Oggi le multinazionali sostituiscono le compagnie commerciali coloniali, ma l’obiettivo resta lo stesso, quello  di continuare a sfruttare al massimo la terra e la gente per sostenere  il credo a cui si è inginocchiato tutto il sistema imperialista : il profitto. A costo della vita di milioni di persone.

H. ANTONI CARVAJAL

SANGREDEAMERICA.ORG – SANGRE DE AMERICA TV

mercoledì 12 ottobre 2011


POPOLO, PIAZZA E PAROLA Vs  NEO-FEUDALISMO
“ Conformismo o Risveglio?                       October 08th 2011

By  H. Antoni Carvajal
                                              
Lontano da speculazioni o allarmismi, dopo dieci anni dalle fatidiche previsioni presentate da un gruppo di pionieri della contro informazione  in contrasto con le politiche economiche dei mass media, Noam Chomsky, insieme ad altri studiosi, divenne il precursore di una voce critica e contundente riguardo alle diverse realtà del disagio sociale americano vivamente percepito dagli  intellettuali, scienziati, militari congedati, attivisti e giornalisti che impugnarono l´ultima etica rimasta.  Si fa necessario che gli  individui,  preoccupati di conoscere gli accadimenti in continua evoluzione, stimolino  le persone  a risvegliarsi dal lungo letargo durato cinquant’ anni. Osserviamo finalmente le masse popolari da oriente ad occidente  in protesta. Questo fatto rappresenta una fioritura che rinfresca l' incontro fra la gente attiva, sconcertata, indignata e delusa da una politica debole, indifferente e malvagia. Forse è arrivato il  momento di riprendere il potere su di noi. Nella "Forza della verità" Gandhi  sostiene il potenziale della cittadinanza attiva, critica l'imperialismo economico di una sola isola-regno ( l'Inghilterra) che teneva in catene trecento milioni di anime in India e divorava, come una nube di cavallette, diversi  luoghi del mondo. 
Pensare al futuro è essenziale, ma come vediamo il nostro futuro?
Inizieremo il primo di una serie di dossier proposti da  Sangredeamerica.org  realizzati  in collaborazione con analisti internazionali, inviati di guerra, rappresentanti ONU, membri delle comunità indigene e rurali e agenzie di notizie attendibili che hanno come obiettivo il  rendervi partecipi delle informazioni poco diffuse che continuano a generarsi nelle diverse parti del globo. Vi proponiamo  una versione oggettiva, esauriente e senza censura. La guerradi quarta dimensione si combatte su due fronti paralleli; l'emporio multi mediatico corporativo e le denunce continue di seri attivisti per la pace.
Non abbiamo la pretesa di essere  titolari esclusivi di nuove verità, ma come ben ammonisce il saggio cinese "Non uccidete il messaggero prima ancora di lasciarlo parlare".

La  nuova legge Antiterrorismo USA  annienterà la voce dei pacifisti e delle organizzazioni sociali del pianeta. Questa legge che fu proposta con urgenza e approvata dal  governo nord americano cerca di incriminare non solo i  soggetti legati ad Al Qaeda come prevedeva la normativa originale, ma anche tutte quelle persone che vengono considerate non adatte agli interessi imperiali USA  sia dentro che fuori dal territorio dell´unione americana, includendo i paesi della zona europea.
A rischio, tutti coloro  che vengono definiti, secondo il Pentagono, come individui  o gruppi associati ai terroristi.  In questa maniera il governo espande il suo tiro al segno per fermare o investigare qualsiasi persona considerata sospetta.  L’insidiosa strategia  permetterà agli Stati Uniti di realizzare azioni unilaterali contro singoli individui, organizzazioni umanitarie e di sostegno alle minoranze, che stando alla loro valutazione, intralciano l´assoggettamento in corso  delle masse verso il  nuovo ordine schiavista portato avanti dall’ amministrazione Obama. Una prova ?.. L`indifferenza dei media riguardo l'arduo lavoro della Croce Rossa Internazionale che da giorni attende di poter distribuire gli aiuti umanitari nelle città libiche di Sirte e Misurata  senza che le sia permesso l'ingresso dal Consiglio di Transizione; un pugno di mercenari improvvisati, imitazione di guerriglia che conta sulla complicità del Consiglio di Sicurezza della ONU , oltre al sostegno tattico militare della NATO.  Secondo il repubblicano Jorge Machione, il presidente  Obama non dovrà chiedere il permesso al Consiglio di governo  per dare inizio ad una nuova  guerra. Attivisti, pacifisti e Ong stanno lottando per cercare di modificare la  legge poiché  si presenta ambigua e pericolosa, visto i diversi conflitti bellici in atto in Nord Africa e Medio Oriente. Con il pretesto della lotta al terrorismo, gli Stati Uniti desiderano estendere la loro ininterrotta azione bellica contro un avversario indefinito, qualsiasi gruppo, persona o interesse  vicino e  lontano dalle proprie frontiere, senza dover dare precisazione alcuna. Vale la pena analizzare il caso dei 23  pacifisti americani, oppositori alla guerra, perseguitati senza sosta e trattati come bestie dalla polizia. La normativa in questione considera i movimenti pro-immigrati, le iniziative dell’ informazione contro corrente  e di  solidarietà  alla stregua del crimine organizzato.  
I Corpi Speciali del Bureau di Intelligenza Federale stanno cercando,  attraverso l’ampliamento della normativa anti-terrorismo, di arrestare la gente che inizia a manifestare nelle piazze contro il proprio modello neoliberale. La persecuzione  in questi giorni  dei nuovi " Indignados” degli Stati Uniti concretizza questa realtà. In ogni momento si uniscono  più persone al  gruppo di giovani  che si raduna  a New York in un parco di Manhattan dove stanno coinvolgendo tante persone insoddisfatte a causa della perpetua crisi economica promossa dalla finanza e dalla politica bi-partitista. Gli scioperanti si lamentano delle alte spese militari per diffondere la guerra, dell’imposizione di altre tasse, dell’ impossibilità di una casa e della situazione assistenziale di 40 milioni di cittadini americani al limite della povertà. Il movimento  nato  per dare un po’ di pressione alle inefficaci misure di Obama si autodefinisce: OCCUPIED WALL STREET (occupiamo wall street); ha già realizzato, nella celebre strada, una serie di proteste che si sono trasformate in importanti dimostrazioni pacifiche contro il feroce sistema capitalista. Ogni giorno riprendono più forza  i gruppi di solidarietà  con  questa azione  popolare e si espande rapidamente in altre città . I raduni, che  esigono  la  trasparenza sociale - economica delle banche e della politica,  hanno coinvolto altri luoghi come Saint  Louis, Chicago, Kansas City e altre 20 città. Anche se  non riescono ancora a fare eco nei  grandi  media U.S./Europei   questa informazione sembra non avere importanza per i quotidiani, telegiornali nazionali o network intercontinentali (fatta eccezione per RT, Cina News, Telesur e alcuni Website di contro informazione). Sembra che  le orme di questi importanti eventi che stanno coinvolgendo l'Occidente vengano fatte dissolvere nella cospirazione del silenzio. Il 4 Ottobre i giovani di New York hanno occupato il ponte di Brooklyn guadagnando l’ammirazione comune ma anche una dura  reazione da parte della polizia. L` informazione è rimasta sopita nei  TV network,  preoccupati a controllare la notizia con efficaci programmi spazzatura, reality, sport, fashion e gossip per continuare ad anestetizzare la volontà popolare. Citiamo  le  prudenti  parole  di Christine Lagarde, direttore operativo del Fondo Monetario Internazionale: "Questa è la più grave crisi della storia". Tre  mesi fa,  prima della sua nomina,  la signora francese diceva il contrario o almeno nascondeva con frasi di circostanza la reale situazione. Ella sostiene che la crisi non sarà  superabile con gli attuali metodi usuali.  La repressione in Grecia continua, i telegiornali italiani, spagnoli e portoghesi, paesi che navigano nella stessa barca a  gran rischio di affondamento,  iniziano  ad ammettere docilmente che  la disperata situazione si estenderà per qualche anno. I TG News  trasmettono con nonchalance gli ultimatum del FMI abilmente mascherati da soluzioni a lunga scadenza. I governi di Francia, Gran Bretagna, Germania e USA stanno cercando di mantenere l’apparente fiducia nell` Euro. Tuttavia, il  grande debito estero, unitamente al fallimento economico e alla profonda corruzione politica,  trascina  in maniera ineluttabile  le economie del mediterraneo. Gli Stati Uniti continueranno a  colpire severamente i raduni di piazza che lamentano le recenti  misure salva crisi. Oltre a rappresentare un’ingiustizia pagata dalle tasche delle persone comuni, il pacchetto infligge alla gente  una lista di tagli che vanno dall'incremento delle tasse, ai licenziamenti, alle normative di risparmio sull´ educazione, la cultura, la sanità  nonché  la riduzione degli aiuti sociali. Tutte iniziative decise da un piccolo gruppo eletto democraticamente e con un po’ di  ingenuità  da parte dei cittadini. Dall’inizio degli anni  80' eleganti managers  di  multinazionali, e non solo, iniziarono a controllare i loro capitali  via telefono, comodi nei  propri aerei privati. Erano convinti tecnocrati progressisti, neolaureati adulanti, indottrinati paladini della civiltà economica,  in cerca di denaro,  notorietà  o  status. Questa gente non solo accumulò enormi ricchezze e potere per sé e per gli interessi che rappresentavano ma furono ampiamente sostenuti da  politiche estere  Euro-americane di espansione commerciale, decretando l'inizio dell’altruismo di doppio profilo.  Gruppi imprenditoriali, commercianti, industriali e perfino organizzazioni sociali  create dalle stesse corporazioni per deviare l' attenzione, dichiaravano di portare il proprio benessere altrove nei luoghi della miseria ( evocando la vecchia parabola del buon indigeno che scambiava  ingenuamente oro per vetro, grazie all’abilità del colono). I paesi industrializzati, dietro alle strategie ingannose di  un libero commercio, hanno potuto  esportare qualsiasi cosa, perfino inutili cianfrusaglie, in territori come lo Zaire, Guatemala, Mexico, Indonesia o Peru, per citarne alcuni. Ma al momento di contraccambiare, UE & US imponevano restrittive misure per accettare i modesti prodotti che nazioni non sviluppate riuscivano ad esportare verso i ricchi mercati (poco o niente). Stiamo parlando degli  stessi individui che hanno ignorato per anni  il dialogo, la comprensione e la compassione verso i più disagiati. Tutt'ora gli stessi managers  rimasti in corsia vogliono riadattare  il macchinario di  produzione  e guadagno  insistendo con la sostenibilità over all, new technology  investments e  le formule poetiche di Al Gore che porteranno con sé le “eco-tasse” del futuro. Questi  brillanti progetti, fatta eccezione per qualcuno,  non puntano  a  migliorare la situazione al di là della propria e comoda posizione in poltrona, bensì continuano a  perpetrare  gli stessi errori del passato, avendo una  convivenza simbiotica  col potere e una compatibile complicità con la stampa. Molto educatamente,  i signorini continuano ad improvvisare capriole per generare false informazioni ed inutili misure salva economie, consapevoli di non poter fare altro che rallentare di giorni l´esplosione di un poderoso vulcano. Così lo commenta Alessio Rastani, famoso master broker di Londra intervistato dalla BBC. Rastani parla chiaro: " Non ci sarà soluzione..è come un cancro avanzato ...ti porta semplicemente verso la tragedia, ritirate i vostri attivi finché siete in tempo ... noi siamo speculatori, ci interessa guadagnare soldi...  per noi questa crisi è la grande opportunità che attendevamo" . Gli analisti onesti considerano che sarebbe il caso di seguire l'esempio dell´Islanda,  dove i cittadini si sono rifiutati di seguire le ferree misure del FMI,  al contrario, lanciandosi in strada per costringere il governo a rivedere il problema causato dalle banche e dai loro seguaci.  La conseguenza di questi atti portarono in prigione molti banchieri, politici e Yuppy Rich della finanza, coinvolti nella crisi che aveva portato alla disperazione la colpita popolazione, rimasta senza lavoro, senza casa e molto indebitata.  Chi vuole può vedere  il report  delle misure schiaviste con le quali i Paesi di serie A  tentano di esentare dalla morte il capitalismo consumista così come lo abbiamo conosciuto negli ultimi 30 anni. Per il governo Usa è diventata una priorità l’apertura di nuovi fronti di guerra: la persecuzione di tutti i governanti fuori dal coro UE-USA,  definiti – a convenienza – dittatori, le organizzazioni che si oppongono contro le politiche di espansionismo, il dominio e la manipolazione. Senza dimenticare i centri FEMA, una specie di moderni  lager camuffati, momentaneamente, come luoghi di sostegno e protezione contro le calamità naturali; con essi, alcuni paesi all’avanguardia repressiva programmano di annientare gli anarchici che oseranno sfidare nelle strade il governo degli Stati Uniti.  Il tutto  suona imbarazzante visto che l' ordine di andare in guerra proviene dal " Negro" Obama, come lo definisce nel suo verbo folkloristico ma diretto El comandante  Chavez che cita testualmente: "non per niente El Negro è stato nominato di recente premio Nobel per la pace, in tempi guerra”. Gli Stati Uniti, insieme ai suoi alleati della NATO,  promuovono  per via preferenziale  questa lotta permanente al terrorismo mettendo in  pericolo i fondamenti e i privilegi della libertà di espressione, della costituzione, e dello stesso modello democratico raggiunto dal popolo dopo anni di lotta per l' uguaglianza. La legge in questione punisce in maniera preventiva chiunque dia sostegno o aiuto logistico al  " terrore filo-musulmano o di altra provenienza”; in questo caso  organizzazioni sociali sconvenienti che ricercano la verità e informano il grande pubblico sulle azioni corrotte dei governi e della industria.  Puniti anche quei gruppi che lavorano in favore dei  paesi del terzo mondo, soprattutto se si tratta di  nazioni nel mirino degli Stati Uniti. Dal  24 di settembre 2010  ad oggi si sono susseguite retate e blitz nelle case di attivisti e pacifisti  ai quali sono stati strappati i diritti di libertà con futili pretesti,  vilmente accusati come presunti sostenitori di gruppi terroristi stranieri. Anche se le accuse si basano su delle supposizioni, nella maggioranza dei casi il Governo manca di elementi di conferma.
Secondo NYC PROTEST FOR AMERICAN REVOLUTION , con la presa del ponte di Brooklyn il 4 di ottobre si è verificata a New York la più grande detenzione di massa nella storia degli USA; 700 Indignados americani che esprimevano il loro disappunto alle politiche finanziarie di Wall Street sono stati arrestati dalla polizia e successivamente rilasciati. Secondo Roger McDowell, uno dei manifestanti,  il governo di Obama cerca di spegnere le voci  delle persone che si oppongono all’attuale stato delle cose,  utilizza la parola terrorismo per sciogliere  importanti  norme protettive della popolazione  e del diritto internazionale. Agli Indignados  di New York  si sono  sommati pensionati, sindacati  e militari in congedo.  Chi è considerato terrorista?? La legge non presenta una definizione chiara,  ma applica una serie di normative senza limiti sul campo degli scontri, senza identificare frontiere o il nome dell’ avversario. Questo rappresenta un minaccia sia per i cittadini USA  che  per gli stessi popoli e  governi più deboli del mondo  che ancora si oppongono al terribile neo-feudalismo in cerca di risorse. L’ipocrisia burocratica dei Paesi civilizzati applica la doppia morale contro chi ritiene sia un pericolo per la disperata avanzata tecno-progressista. Nella conferenza di Ginevra dal 3 al 8 di Ottobre,  il nuovo consiglio dei diritti umani valuta l'avanzamento dei vari Paesi in materia di rispetto alla vita; il governo americano fu ammonito con 240  raccomandazioni  a causa delle violazione perpetrate nelle carceri di Guantánamo in Cuba (ancora aperta) del dilagante razzismo e della discriminazione all’ interno di settori governamentali e per i crimini di guerra nelle zone di conflitto che vede responsabili i soldati americani.  La Francia ha ottenuto circa 40 raccomandazioni. Altri paesi europei presero atto delle proprie insufficienze in materia di diritti umani . Rappresentanti indigeni, venuti a Ginevra, chiedono il rispetto dei diritti umani in Amazonia e in altre zone rurali, afflitte da decenni  da problemi di violenza, di contaminazione e di sfruttamento inarrestabile delle loro risorse, da sempre saccheggiate dagli Europei, Americani e Giapponesi.

In questo scenario preoccupante coloro che vivono in miseria in territori annientati o nei  paesi definiti "canaglia" che lottano per la pace, continueranno ad essere controllati e classificati come nemici. Le persone che apportano i loro sforzi a sostegno della solidarietà, in luoghi che soffrono a causa delle diffuse violazioni dei diritti umani o di politiche internazionali interventiste che, tuttora, non recano beneficio alle minoranze, verranno identificate come avversari. Oggi una sola nazione, unitamente a pochi complici, si vuole auto denominare  giudice esecutore di guerra e punitore globale. L’impero USA sta invadendo paesi come  Iraq , Afghanistan, Libia, e presto lo farà con  Siria, Iran e perfino il Venezuela già appare  nella mira del Pentagono, colpevole di essere stata recentemente dichiarata dalla OPEP come la nazione con le risorse petrolifere più grandi del pianeta. L' imperialismo desidera appropriarsi delle ultime ricchezze naturali della Terra e dominare i territori violentando la sovranità di qualsiasi stato, calpestando le  leggi raggiunte con tanto sacrificio dai popoli del mondo nel corso dei secoli. Non possiamo permettere di fare diluire  il diritto umano con norme convenienti  a favore del potere; bisogna riappropriarsi delle leggi basilari di tutela della libertà individuale, di espressione e di tutte quelle direttive a sostegno della voce delle minoranze, quelle stesse minoranze che compaiono nel primo emendamento del  diritto internazionale protese non con le opinioni diffuse delle masse o la maggioranza, bensì con le opinioni e i punti di vista  delle minoranze non popolari e poco diffuse, visto che per difendere il concetto di una società libera bisogna che le persone con idee differenti  si possano esprimere ampiamente.  Il mondo, oggi, è molto più plurale di prima; Europa e Usa devono  considerare le proprie differenze con  la  Cina, l’America Latina, l’Africa e il Medio Oriente. Mentre gli  Stati Uniti propiziano le guerre,  Latinoamerica  si dichiara come territorio di pace. I paesi per tanto tempo considerati dall’Eurocentrismo come "selvagge dittature” del sub continente americano, oggi risolvono i loro problemi con il dialogo, mentre quelle nazioni sviluppate e civili demagogie del NORTE, con la complicità della NATO, sistemano i conflitti con bombe e armi, travestendo la loro bramosia di espansione con aiuti umanitari e dubbiose  imposizioni di pace. La guerra si estende in tutto il mondo e, quale è il nostro obiettivo ???
ricercare la verità...

Aaron Russo, nelle sue conversazioni con Nick Rockefeller, riporta le parole del potente miliardario: “il nuovo ordine mondiale significa la presa di potere privato e corporativo degli Stati più influenti o governi industrializzati diretti dal FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE.  Questo emporio multi-territoriale  ha già  creato, attraverso leggi, una forma tirannica di neoliberalismo  per accedere  al controllo sulla ricchezza e la forza produttiva dei lavoratori ignari, nei paesi  industrializzati, e degli oppressi, nelle deboli nazioni del pianeta.
Il sistema  sta  promuovendo la paura attraverso i suoi canali mediatici  e  dando vita ad un stato poliziesco con il pretesto di combattere i nemici foranei; inizialmente la strategia test  la stanno perfezionando contro gli americani per annientarli. Successivamente diventerà più facile  il controllo del resto della popolazione mondiale.
L'obiettivo finale è dominare più Paesi in meno tempo, mantenere il controllo, diffondendo fra tutti gli abitanti, con credibili pretesti, micro-chips RFID per indurli a diventare schiavi delle banche centrali del  G8 (Nicholas Rockefeller).

La gente deve trovare il coraggio e smettere di sopportare la situazione, indipendentemente dall’essere segnalata come pecore fuori dal corteo. Bisogna ricercare la realtà fra l’oscura contraddizione e la fumosa guerra informativa; è di estrema importanza afferrare la verità e dirla.
Il potere utilizza sempre le persone che può dominare. Occorre capire e fermare le pretese  delle multinazionali & Corp. iniziando dalla riserva federale U.S.,  i membri del CFR,  il GRUPPO DI BILDERBERG, le Majors farmaceutiche, i paesi produttori di armi, i colossi mediatici – che deculturizzano le menti dei popoli. Anche se alcuni uomini al comando di grosse società  sono inconsapevoli e credono di fare la cosa giusta  tutti lavorano insieme nel  piano di controllo che ha generato la crisi attuale;  sembrano organizzazioni di prestigio, molto rispettabili talvolta nascoste in ONLUS e ONG, ma stando alle parole di ALAN GREENSPAN sono  gruppi di criminali senza scrupoli che hanno fatto scomparire i liberi mercati e fanno proliferare fame e guerre.  Ormai sono politici, militari e scienziati americani e stranieri che continuano a diffondere la notizia che l’11 Settembre fu una frode, un autogol americano per giustificare l'inizio del controllo mondiale attraverso i conflitti in corso e la situazione di emergenza economica globale. Prendiamo l'esempio di  attivisti per la pace come CHARLIE SHEENDAVID LYNCH , JAMES BROLIN, e lo stesso  AARON RUSSO (autore di America dalla Libertà al Fascismo).
Considerando che le brillanti menti del Global Control non si distraggono mai, i premi Nobel di questo anno sono stati conferiti a donne audaci del Terzo Mondo, forse più meritevoli che i precedenti Nobel regalati ad Al Gore e Obama. La felicità viene con il dolore e la sofferenza, quando si tratta di scegliere fra la libertà e la cultura è difficile non ammettere che la prima è mille volte preferibile.
Non bisogna avere paura dei conflitti. I conflitti sono una risorsa, un’occasione e si manifestano su piccola come su larga scala. Se desideriamo la pace dobbiamo lottare per ottenerla,  è prioritario sforzarci per un mondo di giustizia sociale, diffondendo la verità, osservando  gli accadimenti che si sviluppano intorno a noi, risvegliando le coscienze, combattendo il pugno che assoggetta  e manipola anche nelle più  piccole realtà, magari rischiando di essere chiamati terroristi, fanatici e pazzi.



H.ANTONI CARVAJAL


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H. Antoni Carvajal -  author books links:








mercoledì 14 settembre 2011

Sangre De America

Sangre de America  è una organizzazione apolitica, no-profit creata dall'impegno di un gruppo di persone tra cui scrittori, antropologi, musicisti , intelletuali, ricercatori, artisti  e gente comune dell'America Latina e del resto del mondo motivati dalla necessità di promuovere una coscienza a livello internazionale sul reale rischio d'estinzione degli ultimi guardiani della natura, le  "POPOLAZIONI INDIGENE".

Sostenere la loro lotta, promuovere le preziose culture ancestrali e permettere ai popoli originari di decidere sul proprio futuro costituice il principio ideologico su cui si basa la Fundacion Sangre de America.

In molti pensano che la soluzione ai problemi delle comunità indegene sia l'assimilazione culturale ed economica alla moderna società globale, altri preferiscono immaginare questi popoli come razze che vivono in un paradiso terrestre e non come complesse comunità  in evoluzione come tutte le altre. Aiutarli significa forse demarcare i loro territori, vestirli, insegnare loro a scrivere, costriure città o adottare a distanza i loro filgli? Siamo sicuri che il loro bene stia veramente nell'emulare la nostra società, che, dagli ultimi cinquantanni, corre verso l'autodistruzione? Non sarebbe meglio lasciare che siano loro a decidere, visto che i loro sistemi tradizionali si sono preservati, inalterati, per migliaia di anni?

I nativi d'America, Africa, Asia ed Oceania  reclamano giustizia da oltre cinquecento anni, desiderano condividere la loro saggezza spirituale ed essere finalmente riconosciuti come "umani" con gli stessi diritti alla terra e alla propria autodeterminazione di qualsiasi altra società moderna. Davanti agli usi e costumi della "Civiltà Contemporanea" gli indigeni si comportano come bambini  ingenui, a volte non comprendono, ma sono uomini e donne che hanno quanto serve per capire la realtà che li circonda.

Sangre de America non è alla ricerca di donazioni, di uno status benevolente o di ottenere riconoscimenti sociali ed economici  basati sul sostegno alla causa delle minoranze etniche. Questa emergente organizzazione diffonde l' importanza del vasto patrimonio etnografico dei popoli rurali e delle culture originarie dei cinque continenti. Intere culture tradizionali che continuano ad essere sacrificate sull'altare del "Dio progresso", da interessi capitalisti, da un feroce neoliberalismo e dall'apatica indifferenza colletiva verso questa realtà. Una "verità" che viene presentata con superficialità dai potenti mass-media  al servizio del sistema; la stessa lobby che ridicolizza gli autoctoni, li sfrutta convertendoli in formati di facile consumo per poi lanciarli  successivamente in pasto a viaggiatori avventurieri senza scrupoli e alle tante agenzie turistiche che li corrompono fino a farli diventare pagliacci di se stessi.

L'ingenuità e la disponibilità adamitica di questi popoli lontani è ancora intatta nonostante le tante sofferenze.

Anche se nel 2006 sono stati riconosciuti i diritti dei popoli indigeni nella sede delle Nazioni Unite, questo atto simbolico resta un precedente di buona intenzione che rimane ancora sulla carta dopo secoli di massacri, deculturizzazione, assoggettamenti ed espropriazioni.



Fermiamo l'ossessione per il profitto economico che, con ingannevoli strategie, continua a saccheggiare, inquinare e sfruttare le ricche risorse naturali presenti nei diversi territori indigeni del pianeta.

I nostri membri attivi  in Amazzonia, Borneo, Giungla del Sulawesi, Tibet, Nuova Guinea, Asia, Africa ed Australia desiderano conoscerti; sono indigeni delle foreste pluviali, dei deserti, delle montagne e delle isole che cercano la tua solidarietà all' ideale di preservazione e salvaguardia ecologica, spirituale e culturale degli ultimi abitanti dei luoghi incontaminati della Terra.



Aiutaci a realizzare i nostri forum e attività internazionali.



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